Disturbo? ne ho la netta sensazione. Qui tutto funziona, le piante vivono in questo luogo
da molto tempo, da quando l’uomo non ha più trovato conveniente rimanere e ha lasciato che il bosco colonizzasse i pascoli. Così il bosco radunò gli elementi più intrepidi e generosi, i Ginepri, e li inviò come pionieri in avanscoperta a preparare la futura casa dei loro compagni più esigenti. Ineluttabile l’integrazione con specie diverse in una catena in cui l’una è condizione per l’altra, per gli animali, gli uccelli, gli insetti, fino a realizzare il sistema bosco e mille altri sottostanti, l’unico bosco possibile avendo per cibo la terra e il cielo di questo luogo unico (condizioni pedoclimatiche le chiamano gli agronomi). Non poteva essere diverso da così, ontologicamente così, mi viene da dire, suscitando un profondo senso di rispetto, lo stesso senso del sacro che emana da un tempio.
E’ vero, ogni cosa è al suo posto, ma un tempio senza l’officiante o l’uomo che prega non è completo e dunque devo indagare sul mio ruolo affinchè anche l’uomo possa reintegrarsi nella stessa natura che in un tempo nefasto ha abbandonato. Dunque proviamo a conoscerci intanto, in punta di piedi.
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